La sfera di Dyson



La sfera di Dyson è sempre stato un argomento che mi ha molto affascinato; venne teorizzata dall’astronomo inglese Freeman Dyson e consiste in una struttura di rivestimento da applicare attorno ad una stella.
Lo scopo principale sarebbe quello di massimizzare la raccolta dell’energia prodotta dall’astro, intercettando tutte le lunghezze d’onda del visibile e espellendo le radiazioni in eccesso sotto forma di infrarossi.  Una sfera del genere, se costruita nel nostro sistema solare, avrebbe un raggio pari a 1 UA (149.600.000 Km) e una superfice minima di circa 600 milioni di volte l’area della superficie terrestre. Le difficoltà tecniche per la realizzazione di una tale struttura sono immense, prima di tutto bisognerebbe trovare tutto il materiale per costruirla (cosa non da poco in quanto non basterebbero tutti i pianeti del nostro sistema solare) e inoltre bisognerebbe stabilizzarla per mantenere la stella al centro ed evitare che si scontri con le pareti.
La sfera di Dyson viene citata in molte opere fantascientifiche, la sua prima apparizione la abbiamo nel romanzo “La civiltà degli eccelsi” di Robert Silverberg, ritrovando poi in numerose opere letterarie. Nel campo televisivo appare in un episodio di Star Trek The Next Generation intitolato “Reliquie” e in una variante anche nella serie Andromeda come pianeta natale dei Magog.
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